giovedì 19 giugno 2014

RIDERE E' UNA COSA SERIA

Musica per il cerchio iniziale  Happy

 Decompressione: Dayli ballett Musica: One Direction
Bisogna ballare rimanendo sul foglio dei giornali che sono a terra, quando la musica si ferma si scende dal foglio; man mano il conduttore toglie alcuni fogli di giornale, l'importante è ballare rimanendo sul giornale senza toccare il pavimento

Sigla La Tremarella

Benvenuto Acchiapparella!!!

 Comunicazioni

1. DOVE E QUANDO? L'ALLENAMENTO DEL MERCOLEDÌ

1 volta ogni 15 giorni per un paio d'ore dalle 21 alle 23 circa; tenendo conto che il nostro impegno claun presuppone anche 2 servizi al mese in struttura
Si svolge in una sala capiente che consenta il movimento, attrezzata di sedie e palco
L'allenamento è obbligatorio pertanto in caso di assenza prolungata vengono presi dei provvedimenti (tuto questo per l'importanza del gruppo)
Negli allenamenti vengono trattati diversi argomenti seguendo un filo conduttore sensibile alle esigenze/bisogni del gruppo
La struttura dell'allenamento è standard:
-        decompressione (per staccare dalla giornata alla spalle)
-        sigla (rituale energizzante)
-        comunicazioni (aspetti organizzativi dell'Associazione)
-        esercizi che possono riguardare:
                        creazione/rafforzamento del gruppo
                        lavoro sulla motivazione del gruppo
                        tecniche di clownerie
                        condivisione/collaborazione
                        riflessione sui valori e gli obiettivi connessi al volontariato
                        formazione emozionale
-        dolce finale

Ritmi scanditi con alternanza di momenti statici e momenti dinamici (peak state)

 CHI? LO STAFF TRAINERS
Siamo momentaneamente 5 trainers
non siamo professionisti, semplicemente veniamo formati a nostra volta da professinisti, partecipando a corsi di vario genere sempre organizzati da VIP Italia
mettiamo a disposizione del gruppo ulteriore tempo e ci adoperiamo per trovare soluzioni finalizzate alla CRESCITA DEL GRUPPO sempre tenendo ben presente quello che è il nostro impegno e i nostri valori
interventi di esperti (corsi:es il VCO) a seconda dei fondi disponibili, siamo una ONLUS!

 A CHI? IL GRUPPO DI VOLONTARI
Attualmente composto da un'ottantina di claun attivi ma in continua evoluzione a livello qualitativo e quantitativo
Gruppo NON omogemeo (età, professione)

 COME E PERCHÈ?
Conoscersi:
per noi è importante in quanto in servizio siamo sempre con persone diverse tra cui è fondamentale l'empatia, la sintonia, la collaborazione e il supporto reciproco. Conoscerci reciprocamente ci consente di poter aiutare ma anche chiedere aiuto quando necessario e comprendere momenti di difficoltà con un semplice sguardo.

ñ  Giro di nomi e consenga dei cartellini  Quando i nuovi si presentano i 3iners corrono a consegnarli il cartellino

            ñ  Immagino che tu....
(scegliete una persona che conoscete poco: ci si siede uno di fronte all'altro (guardandosi negli occhi e prendendosi le mani) e si dice: "immagino che tu...." immaginando sulla base dell'aspetto e dell'espressione chi è il compagno, cosa fa, cosa vorrebbe fare o essere, di cosa ha voglia, cosa gli piace, ecc.. poi ci si cambia di ruolo

Lasciarsi andare, mettersi in gioco, giocare (bambino):
per rompere gli schemi che la vita di tutti impone, per ritornare bambini vivendo ogni emozione senza filtri; recupero di sorpresa, fiducia, gioco afinalistico.

           
ñ  Cerchio di urli
(tutti si guarda in basso, al comando del conduttore ognuno guarda una sola persona negli occhi, se lo sguardo è ricambiato si urla e si esce dal cerchio

vivere questo tipo di emozioni in prima persona ci aiuta a trasmetterle in modo più efficace durante il servizio (coinvolgere i pazienti). Mettersi in gioco significa mettersi alla prova: rendersi conto che possiamo andare oltre ciò che crediamo di poter/saper fare!!!

           
ñ  Magia

Lavorare con emozioni positive/emozioni negative utilizzando i 5 sensi:
il servizio nelle strutture ci cala talvolta in un ambiente carico di negatività che noi cerchiamo di colorare o di riportare in positivo (parlare del servizio e delle esperienze di ognuno)

           
ñ  Zattera
(fare girare gli utenti per la stanza spiegando loro che dalla loro posizione dipende il loro affondare o il loro rimanere a galla, devono capire come occupare lo spazio, senza girare in cerchio o nella stessa direzione: camminata rettilinea, a punto fisso). Ogni volta che si incontra con lo sguardo un compagno, ci si ferma uno di fronte all'altro, gli si stringe la mano e gli si trasmette con la voce e con l'atteggiamento l'emozione comunicata dal conduttore dell'esercizio (buonasera, che schifo!, sei bellissimo/a)

Ascolto/attenzione
Verso sè stessi: riconoscere le proprie emozioni ed agire di conseguenza; è importante per sentirsi bene in quello che si fa (es. Ci sono persone che provano disagio nel relazionarsi agli anziani, per loro è importante riconoscere questo stato d'animo ed affrontarlo personalmente mettendosi in gioco e con l'aiuto del gruppo non sentendosi solo)
Verso gli altri: importante dare e chiedere aiuto; importante per scandire i ritmi del servizio, per capire cosa viene proposto e poter rispondere; è un aspetto fondamentale del vivere in gruppo, se viene a mancare salta la comunicazione, non si lavora bene, non si raggiungono gli obiettivi.

           
ñ  1,2,3 (a coppie si conta alternati fino al numero 3 e si ricomincia, poi a ste si sostituisce il numero 1 con un gesto + suono, poi il numero 2 con un altro gesto + suono, poi il numero 3 con ancora diverso gesto + suono (gesto+suono a discrezione dei componenti delle coppie)

Fiducia
in servizio la fiducia reciproca consente di andare con più serenità in servizio, di sentirsi sicuri degli altri e di sè stessi. La fiducia reciproca consente di cementare il gruppo e un'ottima collaborazione.

            ñ  Richiamo nel buio
(A coppie, A e B. inizialmente A chiude gli occhi e B lo guiderà per la stanza chiamandolo per nome a bassa voce, chi conduce dovrà proteggere chi ha gli occhi chiusi. Poi si invertono i ruoli).

È nostra abitudine terminare l'allenamento con un momento emozionale che lasci nelle persone uno stato d'animo positivo e la voglia di tornare. Questo momento è il dolce finale della serata ed anche il modo con cui vorremmo salutarvi

           
ñ  Dolce
(lettura pag 119 – Manuale del piccolo circo)