Allenamento 25 gennaio
2017
IMPROVVISIAMO ATTENTI feat Quintale e Sgombiglio
Canzone dell'adunata: David Bowie – Rebel Rebel
Decompressione
Il
valzer spagnolo (Musica: una musica di Quintale o il valzer del
moscerino)
Sigla
Comunicazioni
Cappello
introduttivo
Le regole principali
dell'improvvisazione
Alcuni
appunti dei precedenti allenamenti:
Non esistono le negazioni
Nel "lancio" devo
fornire le informazioni necessarie per far capire al compagno il
contesto, dove siamo, chi siamo, cosa facciamo; bastano 3 parole
Accogliere in modo propositivo,
non devo segare le gambe nella risposta! (ricordiamo l'esercizio
dell'ultimo allenamento: NO, e... SI, ma....SI, e.... e ricordatevi
che avete detto che vi viene più facile il SI, e.... ^_^)
Non attribuire il ruolo al
compagno, lasciamolo decidere
Andiamo a fondo sull'accettazione
Contiamo insieme
Contiamo fino a 4 tutti insieme
per due volte, poi sostituiamo i numeri a dei gesti (si fanno due
giri prima di sostituire il gesto successivo)
i gesti da sostituire sono:
numero 1 – Battito di mani
numero 2 – battere le mani sul
petto
numero 3 – battere le mani sulle
cosce
numero 4 – mano destra
sull'esterno del piede destro
Dopo aver fatto due giri in
silenzio con solo i gesti, si ricomincia a dire i numeri iniziando
dal 4
Finito tutto il giro a ritroso, si
aumenta il ritmo
Zattera impro
Zatterare
secondo le indicazioni del conduttore (emozioni, ecc), allo stop ci
si ferma nella posizione in
cui si è. Proponiamo sentimenti chiari
Per le indicazioni a coppie/tris e
a gruppi passiamo anche alle situazioni
Le favole improvvisate
Una
cosa molto carina è un esercizio con le favole...del tipo se ne
sceglie 1 che si presta bene bianca neve che coinvolge molTa
gente....la sanno tutti e ci sono dei ruoli anche marginali per chi
non se la sente...cmq far fare a un gruppo la favola il più reale
possibile all'originale...4/5 minuti e pio fargliela fare in 1 minuto
e poi in 10 secondi.. il secondo gruppo fargli fare sempre bianca
neve in versione horror, alla tarantino, ai cartoni manga... che
ne so magari si valuta, un altro gruppo magari giocando con le
emozioni...euforia, depressione, timidezza.....e poi lì possiamo
pensarci.....e poi che si può anche magari vedere cosa c'era prima
della favola....o il sequel della favola...si puó anche fare il
punto di vista dei personaggi della favola....tipo perché la strega
è così cattiva con Bianca neve.....magari la buona è lei....però
questo risultarebbe un monologo a tesTa e forse per i più timidi è
più comolesto!
Dolce: Albero
Bio
Visualizzazione agri-bio, sotto trovate una
traccia/fac-simile da seguire
Siamo tutti semi e ritorniamo semi
Tutti
i claun sono i semini e si accovacciano a terra con le ginocchia
raccolte sotto il petto; voi siete il tempo.
Mettete una musica
molto calma e rilassante e iniziate a raccontare la storia di questi
semini coperti dalla terra (passate da ognuno e accarezzatelo sulla
schiena come se lo stesse coprendo con la terra) "poi venne la
pioggia (picchiettate con le dita le schiene o sui palmi per imitare
il suono della pioggia), poi la grandine (tamburellate delicatamente
sulle schiene, mettendo le mani di taglio o imitate il suono della
grande schiaffeggiando forte Kapoccione sulla pelata........),poi arrivò la primavera e le piantine cominciarono a
crescere: tirarono fuori una fogliolina (i claun alzano una manina),
poi un'altra, fino a diventare degli alberi (i claun sono in piedi).
Gli alberi avevano le loro radici ben affondate nel terreno (piedi
piantati a terra e immobili), i rami andavano verso il cielo (braccia
verso l'alto) e il vento soffiava tra i rami facendoli ondeggiare.
Passò il tempo e sui rami nacquero i fiori e le foglie (i claun
aprono le mani alzando un dito alla volta), poi vennero i frutti".
A
questo punto, fingendo di avere un cestino sotto il braccio, passate
da ogni claun/albero chiedendogli che frutta porta e raccoglietela …
poi l'estate finì e venne l'autunno con il suo vento impetuoso e i
rami ondeggiavano fortissimo facendo cadere tutte le foglie (i claun
diventano loro stessi le foglie e girando su sé stessi ,cadono a
terra); le foglie andarono a coprire i semini che si preparavano per
la prossima Primavera.